Negli ultimi tempi si parla spesso di social e piattaforme online perché sono le più gettonate e frequentate dagli utenti che, non appena possono prendere lo smartphone in mano, aprono le applicazioni dedicate per scorrere i nuovi post e guardare le notifiche.
Per chi gestisce il marketing aziendale però, è bene ricordare che pubblicare contenuti su Facebook, Instagram e via dicendo, vuol dire affidarli a piattaforme esterne, ognuna con regole e modalità di gestione proprie. Le immagini e i video dei prodotti e del nostro lavoro vengono di fatto regalati a questo o a quel canale di comunicazione, che a sua volta ci rimanda visibilità, con il reale vantaggio di aumentare chi ci segue, e con quello potenziale di incrementare il profitto.
I social, perciò, sono uno strumento utilissimo, come è altrettanto utile che i nostri contenuti rimandino alle piattaforme che possiamo gestire in autonomia, con le nostre regole.
Il metodo più diretto per essere online a modo nostro è il sito internet.
Sembra quasi desueto e scontato parlarne, invece il sito è una vetrina importantissima per mostrare i prodotti, le novità, gli eventi e le informazioni sulla nostra attività.
Fino a qualche anno fa, prima dell’esplosione mediatica dei social, rappresentava forse lo strumento più diretto per conoscere un’azienda senza recarvisi fisicamente; oggi invece, molte aziende addirittura non lo possiedono nemmeno e, quando si effettua una ricerca per nome su Google, alla voce “visita il sito web”, il link rimanda direttamente ai social.
Nonostante le piattaforme di questi ultimi siano preponderanti online, il sito rimane tutt’oggi fondamentale per gestire la comunicazione con i potenziali clienti sul web, in maniera diretta e senza filtri esterni. Ecco perché costruirne uno attrattivo, accattivante e originale è essenziale per qualsiasi business, ma per niente immediato.
Sito statico o sito dinamico?
Senza entrare troppo nel tecnico, proviamo a capire di cosa si tratta: non è necessario saper realizzare uno o l’altro tipo di sito, ma conoscerne le peculiarità ci aiuta nel momento in cui ci affidiamo a dei professionisti che capiranno meglio le nostre esigenze.
Il sito statico permette all’utente di accedere alle pagine, navigare tra i contenuti e visualizzare i media e le immagini, ma non gli permette di interagire. Questa tipologia di sito è la più semplice da realizzare perché non ha bisogno di codifica e database personalizzati.
Il sito dinamico, invece, brevemente, contiene pagine che si modificano in base alle informazioni fornite dall’utente, anche a seguito della sua attività corrente.
Capire quale tipo fa al caso nostro aiuta a indirizzare precisamente il nostro tipo di business e potremmo anche decidere di utilizzare una commistione tra i due.
Dobbiamo chiederci: cosa voglio mostrare sul sito? Voglio che gli utenti interagiscano? La finalità del mio sito è di creare un canale di comunicazione con potenziali clienti oppure è di esporre i prodotti e fornire le informazioni necessarie affinché i clienti stessi possano rintracciarmi? Voglio una piattaforma che sviluppa contenuti diversi a seconda del tipo di interazione oppure voglio sempre gli stessi contenuti aggiornati frequentemente?
Una volta che rispondiamo a queste domande sappiamo già, in questo primo bivio, quale direzione prendere: ogni business, infine, ha bisogno di pagine web diverse, perciò ancora una volta, il nostro locale con le sue sfumature e peculiarità sarà il punto di riferimento attorno cui costruire il sito.
Foto, immagini, info grafiche
La prima cosa da fare è mettersi nei panni dell’utente che per la prima volta accede al nostro sito: si calcola, infatti, che abbiamo soltanto pochi secondi per far sì che il visitatore rimanga incuriosito e continui la permanenza sulla nostra pagina web.
Esistono molti modi per comunicare dati noiosi in maniera attrattiva e veicolare al pubblico più vasto concetti complessi: tutti rientrano nell’insieme delle info grafiche.
Che si tratti di grafici o diagrammi, le info grafiche esprimono in modo immediato, anche attraverso l’utilizzo di immagini, i concetti più astratti: scegliere un bel font, il formato orizzontale o verticale e la condivisibilità, fa sì che l’utente afferri subito ciò che vogliamo trasmettere e non abbandoni il nostro sito perché confuso o irritato dal troppo tempo impiegato per reperire un’informazione.
Esistono tanti software per realizzare le info grafiche; alcuni base come Canva, sono dotati di versione gratuita o a pagamento, più avanzata, e sono molto intuitivi da utilizzare. Canva, per esempio, si può sfruttare per realizzare anche info grafiche da esporre in negozio o comunicare sui social: la scelta del formato da utilizzare e dei modelli già strutturati, permette anche ai principianti di cimentarsi con la creazione di contenuti accattivanti.
Come progettare un sito
Sia che possediamo le competenze tecniche necessarie, sia che decidiamo di affidarci ai professionisti del settore, è necessario sapere quali sono i passi da compiere nella progettazione del sito web, per due motivi: in primo luogo, per pensare alle reali esigenze dell’azienda e per non perdere mai di vista questo obiettivo, in secondo luogo per partecipare attivamente alla stesura dei contenuti ed essere propositivi nel momento di costruzione vera e propria del sito.
· Il prodotto e le necessità
Le prime domande che ci farà un esperto del settore verteranno su quali sono le nostre richieste, che tipo di prodotto abbiamo in mente e quale cifra abbiamo preventivato di spendere. Se decidiamo di lavorare in autonomia, magari anche per ridurre i costi, dobbiamo tener conto inevitabilmente dei tempi più lunghi per la progettazione ma le domande da porsi sono le medesime.
· Indagine utente e concorrenza
Come nello studio dei prodotti è chiaro il nostro cliente tipo, cioè il target, così nella progettazione del sito è necessario studiare nel dettaglio l’utente che vogliamo raggiungere.
Se l’azienda è già avviata da qualche tempo, il cliente tipo è già chiaro; se invece siamo una start-up è necessario chiedersi chi vogliamo che acquisti i nostri prodotti, anche se in parte, l’obiettivo si delinea nel momento in cui si studiano i prodotti stessi e la tipologia di locale. Per esempio, se avviamo una pasticceria con caffetteria, è difficile che la nostra clientela tipo sia lo studente delle superiori; se invece puntiamo sugli apertivi, raggiungeremo con più facilità l’età trai 20 e i 40 anni.
Una volta conclusa con successo l’indagine sull’utente, bisogna valutare le strategie digitali dei nostri competitor, cioè di quelle aziende a cui ci accomuna il core business, e capire se seguire la stessa linea, magari ricercando i dettagli che renderanno la nostra pagina web più accattivante, oppure se adottare una strategia diversa, ritenuta più vincente.
Ancora una volta, sia che decidiamo di lavorare da soli, sia che ci affianchi un professionista, l’opinione di chi lavora nel settore del web è sempre importante e ci aiuta ad avere una prospettiva ulteriore: l’obiettivo, infatti, è sempre comprendere cosa l’utente cerca e cosa lo fa rimanere più a lungo su questo o quel sito.
· Gestione e definizione del progetto
Da qui in poi, affrontiamo le parti più tecniche nella lavorazione di un sito web: è necessario stabilire date di scadenza, mansioni e piccoli e grandi obiettivi (a breve e lungo termine), nonché scegliere il software di produzione e gli elementi multimediali da inserire.
È fondamentale seguire una tabella di marcia e scrivere ogni tappa per non perdere nessun pezzo del nostro progetto generale.
· Inventario dei contenuti
Quello che vale per i social, vale anche per le pagine web: il contenuto è protagonista.
Analizzando i requisiti del nostro progetto definiamo già cosa vogliamo dire e trasmettere con il sito, che non è altro che un prolungamento e un amplificatore dei valori del nostro brand.
Se ci affidiamo a un professionista, questa è la fase di maggior coinvolgimento del committente: con un brain storming o con qualsiasi altro metodo efficace, sarà necessario valutare gli elementi da mantenere e quelli da eliminare, al fine di rendere i contenuti interessanti realmente protagonisti, e non affogati in una marea di informazioni.
· Mappa del sito
Nella costruzione della mappa di un sito web si esaminano prevalentemente due fattori: gli elementi di metanavigazione e le pagine e sottopagine.
I primi includono il logo, la maschera di ricerca e il tipo di menu; le seconde, invece, vanno programmate e settate in base alla SEO description, di modo che anche i titoli e gli abstract delle pagine stesse siano ottimizzati per aumentare la visibilità sui motori di ricerca.
· Wireframe o prototipo, pagine e collegamenti
A questo punto ci sono elementi sufficienti per produrre una bozza grafica del sito oppure un prototipo navigabile, possibilmente con i collegamenti attivi, al fine di verificare la funzionalità ed eventuali criticità del sito stesso, prima di renderlo pubblico.
Inoltre, una volta effettuati tutti i test, è possibile ancora costruire un mock-up grafico, vale a dire una rappresentazione più accurata dell’aspetto definitivo del sito.
Infine, dopo la nostra approvazione, verrà creato in questo contesto un ulteriore ambiente di test per verificare definitivamente funzionalità e aspetto grafico.
· Il codice (ovvero la fase più tecnica)
Questa è la parte più tecnica della progettazione: se siete pratici saprete già distinguere tra codice html o cms, mentre se è la prima volta che vi approcciate all’argomento, è difficile che riusciate velocemente a impratichirvi. Sebbene esistano degli strumenti sia per la realizzazione di siti statici che di siti dinamici – come per esempio Dreamweaver o Wordpress - , il mio consiglio è, almeno in questa fase, di affidarsi a un esperto che possa impostare il codice correttamente. Considerate, inoltre, che la situazione cambia a seconda della tipologia di sito che avete scelto di realizzare: in caso di sito statico, infatti, l’interazione dell’utente non esiste perciò il focus sarà sui contenuti, mentre il sito dinamico dovrà permettere l’interazione sia all’utente sia all’amministratore, senza la modifica del codice.
Infine, verranno individuati il font, la scrittura e i template che compaiono con ricorrenza, affinché costituiscano lo scheletro del sito.
· Test e valutazioni, pubblicazione e reazione degli utenti
Per valutare la correttezza di un sito nel suo complesso, vengono utilizzati degli strumenti tecnici chiamati validatori. Infine, si procede testando la reazione degli utenti: in questa fase, c’è ancora tempo per modificare alcuni dettagli in base ai feedback che otteniamo, così da ottenere un sito il più attrattivo possibile.
Non diventerete certo dei web designer provetti grazie a questa piccola guida, ma potrete muovere i primi passi nel mondo della progettazione dell’online, decidere se avete bisogno di un sito per la vostra azienda o se quello già esistente ha bisogno di rinnovarsi e in che modo.
Tutto con qualche semplice clic… almeno all’inizio!
댓글